Il PM procedente ha chiesto l'archiviazione del procedimento a carico
dell'Avv. Sammarro Francesco e del suo assistito Capalbo Angelo.
Ho proposto opposizione, nei seguenti termini:
Al Sig. G.I.P.
c/o Tribunale di Castrovillari
gip.tribunale.castrovillari@giustiziacert.it
Al Sig. Procuratore della Repubblica
c/o Tribunale di Castrovillari
prot.procura.castrovillari@giustiziacert.it
e, per quanto di competenza
S.E. Sig. Procuratore Generale della Repubblica
Corte d'Appello di Catanzaro
prot.pg.catanzaro@giustiziacert.it
Proc. Pen. N° 5191/2017 R.G.N.R. a carico di:
a) Capalbo Angelo, nato il 04/10/1949 a Corigliano Calabro (ora Corigliano –
Rossano) ed ivi residente alla via Dei Missionari, responsabile del reato previsto e
punito dall'art. 368 c.p.;
e
b) Sammarro Francesco (C.F. SMMFNC76M18D005R), nato a Corigliano
Calabro (CS) il 18/08/1976, Avvocato del Foro di Castrovillari, responsabile del
reato previsto e punito dall'art. 368 c.p.;
NONCHE'
entrambi responsabili del reato previsto e punito dall'art. 110 c.p.;
NONCHE'
nei confronti del solo Avv. Sammarro Francesco delle violazioni al codice
deontologico.
PERSONA OFFESA:
Pinto Francesco Antonio, Avvocato del Foro di Castrovillari.
OPPOSIZIONE ALL’ARCHIVIAZIONE
In data 21-09-2019 mi è stata notificata, a mezzo dei Vigili Urbani, la richiesta di
archiviazione del PM, relativamente al procedimento penale individuato in
epigrafe (all. 1)ISTANZA ARCHIVIAZIONE PM).
FATTO
Ho avuto incarico professionale da Capalbo Angelo per esperire azione risarcitoria
contro il Ministero della Giustizia per la irragionevole durata del processo, Proc. n.
1320/13 del 17/12/2013 V.G. (cosiddetta Legge Pinto) innanzi la Corte d’Appello
di Salerno.
Venivo ingiustamente denunciato da Capalbo Angelo, intenzionato con ogni
mezzo a non onorare il pagamento della prestazione professionale.
Compulsavo l'azione civile presso l'Ufficio del Giudice di Pace di Rossano, per il
riconoscimento e la quantificazione degli importi.
Il Giudice di pace, competente a trattare il procedimento Dott.ssa Cecilia Rinaldi,
è stato ricusato da Capalbo Angelo e denunciato penalmente dall'Avv. Sammarro
Francesco.
La ricusazione è stata rigettata (all. 2)15-04-19-NUOVA UDIENZA) ed il procedimento è stato riassunto (all. 3)RIASSUNZIONE CAPALBO).
Il contenuto dei fatti riportati dal PM Dott. Giovanni Tedeschi, non trova alcun
ingresso nella richiesta di pagamento della prestazione professionale.
In particolare: il Capalbo presentava querela, in data 24-11-2016, presso i
Carabinieri di Corigliano, perchè contestava la condotta del professionista in
quanto gli accordi sulle spettanze erano state quantificate nella misura del 20%
del risultato ottenuto (€ 16.250), mentre, poi, concretamente la richiesta era di
dover corrispondere la somma di € 15.807, in virtù di un accordo sottoscritto, di
cui, però, lo stesso ne disconosceva il contenuto perchè, a suo dire, diverso nei
termini.
La narrazione prospettata dal PM non trova alcun riscontro in nessun atto, nè
processuale, né extraprocessuale.
Esiste un procedimento civile iscritto al n. 1934/1916 dell'Ufficio del Giudice di
pace di Rossano, dove l'Avv. Francesco Antonio Pinto ha chiesto al Giudice di
accertare l'esistenza della prestazione professionale (basata su una sentenza della
Corte d'Appello di Salerno a favore di Capalbo Angelo), quantificando e
liquidando le rituali e regolamentari competenze professionali.
L'attribuzione del PM di una fantasiosa richiesta di pagamento,
asseritamente formulata dall'Avv. Francesco Antonio Pinto al Capalbo
Angelo di € 15.807, è diffamatoria e calunniosa.
<<>>
Relativamente alla posizione dell'Avv. Sammarro Francesco preciso che non
ho mai avuto rapporti personali o professionali con lo stesso.
Tale aspetto ha rilevanza per le vicende appresso riportate, poiché “stranamente”
il Sammarro, utilizzando i propri assistiti, mi ha reiteratamente denunciato per
reati inesistenti, che hanno costretto l'Ufficio Inquirente alle iscrizioni nel registro
degli indagati, nonché alla trattazione davanti al Giudicante.
Le denunce, nel numero di tre, sono state definitivamente archiviate.
L'attività difensiva, costituzionalmente garantita, mi ha portato ad espletare
approfondimenti investigativi, emergendo fatti non condivisibili di inaudita
gravità.
- I -
FATTO CORRELATO
L'Avv. Sammarro Francesco è stato denunciato per avere divulgato atti
riservatissimi dell'Ufficio Giudiziario di Castrovillari (rectius: Procura della
Repubblica di Castrovillari).
Dagli atti processuali, dai verbali d'udienza e dalle registrazioni effettuate durante
la trattazione del procedimento civile davanti al Giudice di Pace di Rossano
Dott.ssa Annamaria Salerno e durante la trattazione del procedimento civile
davanti al Giudice di Pace di Rossano Dott.ssa Cecilia Rinaldi, emerge che l'Avv.
Sammarro Francesco era a conoscenza di attività riservatissima della
Procura della Repubblica di Castrovillari.
In sede di ispezione all'Ufficio di Montalto Uffugo (Circondario di Cosenza) da
me diretto, rappresentavo all'Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia
l'esistenza di una “talpa” presso l'Ufficio Giudiziario di Castrovillari.
Recentemente ho appreso dalla stampa dell'esistenza di più “talpe”.
Non è dato sapere, allo stato degli atti, il destinatario o destinatari delle
informative riservate, nonché finalità ed utilizzo delle stesse.
- II -
ULTERIORE FATTO CORRELATO
L'utilizzo di notizie riservate dell'Ufficio Giudiziario di Castrovillari (rectius:
Procura della Repubblica di Castrovillari) ha finalità dirompenti, per come
evidenziato in altra richiesta di opposizione all'archiviazione di altro PM.
Nella trattazione dei succitati procedimenti civili, il Sammarro Francesco mi ha
reiteratamente diffamato, tempestivamente querelato.
Il procedimento penale ha visto una non condivisibile richiesta di archiviazione del
PM (all. 4)ARCHIVIAZIONE PM MINASI).
Ho proposto formale e rituale opposizione all'archiviazione (all. 5)OPPOSIZIONE ARCHIVIAZIONE PM MINASI), riportando, tra
l'altro:
Le recenti vicende criminali hanno creato un allarme sociale senza precedenti.
Le indagini giornalistiche attributive al fattore economico tangentistico dei fatti è,
all'evidenza, fuorviante.
Il giornalista segue una logica comune, ignorando incolpevolmente i dirompenti
effetti negativi che il clamore omicidiario provoca ed è confliggente con
l’espletando “lavoro” (rectius: “appalto”).
L'eclatante soppressione di un soggetto può avere una diversa chiave di lettura,
correlata significativamente alle anticipatorie e divulgative informative riservate
dell’Avv. Sammarro Francesco, da parte di soggetto da individuare.
Il programma criminoso dell'eliminazione fisica di un soggetto “scomodo”
nominativamente individuabile, può essere portato a termine, all'attualità, da
persona con ottime capacità intellettive e disponibilità di idonei strumenti.
Ho letto sulla stampa del sequestro di armi, anche di appartenenza di corpi speciali
della Polizia di Stato.
Un approfondimento investigativo potrebbe far emergere fatti di inaudita gravità.
- III -
ULTERIORE FATTO CORRELATO
Ho riportato in atti processuali quanto segue:
“Sono destinatario di una sentenza di morte del “tribunale della mafia”,
redatta in Germania, la cui tenutaria dell’appartamento dove si tenevano le
“udienze” è diventata, dopo queste dichiarazioni , “collaboratrice di
giustizia”.
Un approfondimento investigativo potrebbe far emergere, non solo il particolare
interesse alla mia programmata eliminazione fisica, ma anche le modalità di
gestione contrattuale dei collaboratori di giustizia – pentiti e la gestione del regime
del 41bis.
- IV -
ULTERIORE FATTO CORRELATO
Sono stato denunciato dall'Avv. Caracciolo Pietro – Sindaco di Montalto Uffugo,
al Consiglio Giudiziario di Catanzaro.
Ho riportato nella memoria difensiva, tra l'altro:
non sono un delinquente per i seguenti ordini di motivi:
-
non ho fatto politica e neppure ho mai chiesto consensi elettorali a “don”
-
Gaspare Cuntrera ed ai soggetti del suo entourage;
-
non sono mai stato il referente della famiglia Cuntrera;
-
non ho mai partecipato alle riunioni della famiglia Cuntrera nelle varie
-
località del mondo;
-
non sono quell’Avvocato che usufruiva della “scorta” agli incontri presso
-
l’Isola Margarita e Caracas (Venezuela);
-
non sono l’Avvocato (di altra realtà territoriale) presente davanti alla
-
barberia di Corigliano Calabro Stazione, mentre Luigi Lanzillotta veniva
-
eliminato con modalità tipo Chicago anni trenta.”.
Per dimostrare tale circostanza, ho citato quale testimone l'Avv. Caracciolo Pietro,
Sindaco di Montalto Uffugo, il quale, identificandosi in quell’ “avvocato
sconosciuto”, mi ha querelato per diffamazione.
Il procedimento è iscritto al n. 1930/17 RGNR – Tribunale di Salerno - P.M.
Dott.ssa Cassaniello Valleverdina.
La mia programma eliminazione con lo strumento giudiziario è in itinere è viene
portata ad ulteriori più gravi conseguenze, per indurmi a quei “silenzi” tipici dei
cittadini omertosi.
Un approfondimento investigativo potrebbe far emergere, altresì, una miriade di
fatti, che il nostro codice di rito considera imprescrittibili.
- V -
ULTERIORE FATTO CORRELATO
Il Maresciallo Danielli Pierluigi (a suo dire appartenente al ROS dei Carabinieri)
mi ha denunciato con la stessa rubrica per cui il Consiglio Superiore della
Magistratura aveva disposto l'archiviazione.
Il Procuratore della Repubblica di Cosenza (dell'epoca) Dott. Dario Granieri è
stato sollecito a trasmettere la pratica all'Ufficio Giudiziario di Salerno (il processo
si è concluso con sentenza assolutoria).
Non altrettanto sollecito è stato il Dott. Dario Granieri nel trasmettere la denuncia
del collaboratore di giustizia – pentito (col grado di 'diritto e medaglione')
all'Ufficio Giudiziario competente (Procura della Repubblica di Salerno),
relativamente ad un processo a favore di un soggetto in regime di 41bis dietro
corrispettivo (evidenzio che il Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati
(dell'epoca) Avv. Serafino Trento, mi ha denunciato alla Procura della Repubblica,
per avere chiesto un approfondimento di quelle accuse mosse al Magistrato
Inquirente – ai Magistrati Giudicanti – agli Avvocati difensori).
- VI -
ULTERIORE FATTO CORRELATO
Le mie denunce contro l'Avv. Caracciolo Pietro e contro il Maresciallo Danielli
Pierluigi, non hanno avuto alcun seguito (a mia conoscenza).
Alcune denunce specifiche contro l'Avv. Caracciolo Pietro – Sindaco di Montalto
Uffugo, sono state trasmesse dall'Ufficio Giudiziario di Salerno all'Ufficio
Giudiziario di Cosenza, per competenza territoriale.
Nel Circondario del Tribunale di Cosenza esercitavo (all'epoca) le funzioni di
Giudice di Pace !!!!!!!!!!!!.
In particolare, la denuncia per voto di scambio elettorale fra l'Avv. Caracciolo
Pietro e la “famiglia” Cuntrera, non è stata presa in alcuna considerazione.
In particolare, ancora, il Maresciallo Danielli Pierluigi mi ha rappresentato che
avrebbe relazionato ai propri Superiori Gerarchici l'esistenza dei rapporti fra l'Avv.
Caracciolo Pietro e la “famiglia” Cuntrera.
Vi è una presunzione 'iuris et de iure quantum' che i Superiori Gerarchici del
Maresciallo Danielli Pierluigi hanno relazionato al Magistrato Inquirente.
L'approfondimento investigativo può far emergere i nominativi dei Superiori
Gerarchici del Maresciallo Danielli Pierluigi ed il nominativo del Magistrato
Inquirente, nonché i conseguenziali provvedimenti adottati da entrambi.
<<>>
Alla stregua di quanto sopra, i minimali fatti riportati, all'apparenza disarticolati
e non pertinenti all'odierna opposizione all'archiviazione del PM, potrebbero
far emergere e chiarire anche le finalità correlate alla programmata eliminazione
di un soggetto istituzionale “scomodo”, nominativamente individuabile.
Pertanto, chiedo il rigetto della richiesta di archiviazione del PM e
l'espletamento di ulteriori indagini.
Corigliano Rossano – Castrovillari 25-09-2019.
<<>>
Al momento non aggiungo altro perché ho paura.
E la paura corre sul filo della giustizia.