Il prosieguo della vicenda che porto all'attenzione ed esame del lettore non riguarda gli atti processuali, ma il modus operandi della Magistratura e dei suoi provvedimenti.
Chiedere Giustizia ed incappare nel tritacarne della Giustizia, per come viene amministrata nel presente momento storico, è allucinante e distruttivo.
Mi sono reso conto dall'esame degli atti processuali, che l'Avv. Lavorato Angelo aveva interessato il proprio apparato di conoscenze ed appartenenza, emergente dalla sentenza resa dalla Corte d'Appello di Catanzaro.
La motivazione è una inenarrabile violazione dei più elementari canoni del diritto.
Ho proposto, ingenuamente, ricorso per Cassazione.
Allorquando sono venuto a conoscenza dei rapporti amicali di un parente dei resistenti con un Giudice della Suprema Corte di Cassazione, ho cercato di transigere la vertenza, cercando di limitare i danni conseguenti ad una soccombenza annunciata.
L'istanza veniva rivolta all'Avv. Serafino Trento (all'epoca Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati del soppresso Tribunale di Rossano), il quale ha disposto la comparizione dell'Avv. Lavorato Angelo e dell'Avv. Francesco Antonio Pinto.
Ciò avveniva in data 17-02-2011 (all. 1) (la data è importante, poiché interessava anche il ricorso pendente in Cassazione).
Però, dopo l'intervenuta transazione, l'Avv. Lavorato Angelo ha coltivato il giudizio presso la Suprema Corte di Cassazione.
Ne sono venuto a conoscenza con la notifica dell'atto di precetto.
Ho chiesto reiteratamente una copia autentica della transazione al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Castrovillari.
La tenutaria degli atti del disciolto Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Rossano Sig.ra Emanuela “stranamente” teneva comportamenti fuorvianti, per cui mi era inibita un'attività difensiva.
Dopo l'ennesima diffida (all. 2) mi veniva fornita copia dell'intero fascicolo della transazione (all. 3).
Dall'esame dello stesso emerge il tentativo di estorsione perpetrato dall'Avv. Lavorato Angelo nei confronti dell'Avv. Francesco Antonio Pinto.
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Al momento non aggiungo altro perchè ho paura.
E la paura corre sul filo della Giustizia.