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  • Chiar.mo Avv. Serafino Trento

Curatore Fallimento L'Edil Arp

via Trieste n. 21, Corigliano Rossano (CS)

serafino.trento@avvocatirossano.legalmail.it

e, per quanto di competenza

  • Chiar.mo Sig. Presidente

Tribunale di Castrovillari

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e, per quanto di competenza

  • Chiar.mo Sig. Presidente

Tribunale di Salerno

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e, per quanto di competenza

  • Chiar.mo Sig. Procuratore Capo della Repubblica

Tribunale di Salerno

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

e, per quanto di competenza

  • Chiar.mo Sig. Procuratore Capo della Repubblica

Tribunale di Perugia

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e, per conoscenza

  • Chiar.mo Dott. Giuseppe Ferruccio

I^ Sez. Pen. - Tribunale di Salerno

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Oggetto: fallimento L'EDIL A.R.P. s.n.c. di Amantea Ferdinando, Rizzo G. e C., dichiarato con sentenza del Tribunale di Rossano n. 17/90 Reg. Fall.

Omessa liquidazione delle competenze di cui all'istanza rimasta inevasa.

 

Chiar.mo Avv. Serafino Trento, nella qualità di Curatore del fallimento L'EDIL A.R.P. s.n.c.,

sono venuto a conoscenza informalmente della chiusura del fallimento, di cui sono stato curatore antecedentemente alla Sua nomina.

All'uopo rilevo quanto segue.

Ho depositato istanza per la liquidazione delle mie competenze professionali, senza ottenere risposta alcuna.

Negli anni e nel tempo, Le ho sollecitato il pagamento durante gli incontri negli Uffici Giudiziari, ma senza apprezzabile risultato, atteso che mi evidenziava la mancanza di attivo per il pagamento delle mie spettanze.

Rilevo e osservo che al momento della revoca, ho consegnato alla Cancelleria ed ha ricevuto un libretto portante l'importo (contanti) di € 1.000.363,04=.

Sono venuto a conoscenza, altresì, informalmente che nel rendiconto finale avrebbe riportato una cifra di gran lunga inferiore (€ 296.988,00).

Per mera completezza conoscitiva, La informo che negli atti del fallimento è riportata la mia denunciata correlazione fra il succitato fallimento e l'eliminazione fisica del Sig. Lanzillotta Luigi, nonché i motivi della sua eliminazione con modalità “messaggistica” tipicamente riferita ad altri soggetti, con posizioni analoghe.

Nella Sua qualità di CURATORE – PUBBLICO UFFICIALE, mi notizierà dello stato del procedimento.

Emerge, inoltre, la calunniosa denuncia della Dott.ssa Federica Colucci, in concorso col CTU Dott. Roberto Paese (nominato curatore ed amministratore giudiziario, in una miriade di Uffici Giudiziari d'Italia).

Tali aspetti mi consentono un'attività difensiva in un procedimento penale dove si è auto-accusato della presenza, durante l'esecuzione di quel fatto omicidiario, di un soggetto nominativamente individuabile, nonché eventuale individuazione dei mandanti ed esecutori.

Emerge anche la Sua denuncia nei miei confronti per averLa informato delle propalazioni di un pentito (col grado massimo di “diritto e medaglione”), di un processo (di mafia) a favore di un soggetto in regime di 41bis, dietro corrispettivo.

Mi notizierà delle risultanze processuali, attesa la Sua funzione di Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati (all'epoca dei fatti).

Vengo trattato come un delinquente, mentre un Avvocato, nominativamente individuabile, arrestato dalla Guardia di Finanza di Rossano Calabro con droga, ha avuto un trattamento migliore.

In tempi recenti, Giudici, nominativamente individuabili e a conoscenza di fatti-reato che il codice di rito considera imprescrittibili, emettono non condivisibili sentenze civili di condanna nei miei confronti, provocandomi intimidazione e paura, inducendomi a quei “silenzi” tipici dei cittadini omertosi.

Negli atti processuali emerge (ed è a Sua conoscenza) che, a seguito della denuncia nei miei confronti della Dott.ssa Federica Colucci, il Magistrato Inquirente ha nominato un CTU per la verifica della contabilità, convocando il Presidente del Tribunale (rinunciatario delle funzioni di Giudice Delegato, a seguito delle mie reiterate ricusazioni) e della Dott.ssa Federica Colucci (denunciante), mentre l'indagato, cioè lo scrivente, è stato completamente ignorato.

Gli aspetti della procedura fallimentare hanno rilevanza poiché è correlata alla mia programmata eliminazione fisica, in esecuzione di una sentenza del “tribunale della mafia” a cui la Magistratura (Inquirente e Giudicante), nominativamente individuabile, non ha ritenuto di fare approfondimenti.

All'attualità, la Magistratura (Inquirente e Giudicante), nominativamente individuabile, ha profuso il massimo dell'impegno nella mia programmata eliminazione con l'uso dello strumento giudiziario.

Eventuali ulteriori correlazioni, con gli atti del fallimento, potrebbero far emergere i motivi per cui il Comune di Corigliano Calabro è stato sciolto per presunte infiltrazioni mafiose, nonché le sommarie informazioni testimoniali rese dall'ex Sindaco (attualmente Consigliere Regionale), raccolte da personale dei Ros dei Carabinieri (nominativamente individuabili) presso l'ex Caserma dei Carabinieri di Sibari, non emergenti in fascicoli dibattimentali.

Infine, sono venuto a conoscenza che “ignoti” hanno sottratto documenti rilevanti del fascicolo fallimentare, per cui mi rendo disponibile alla ricostruzione degli atti mancanti, attraverso l'utilizzo della documentazione in mio possesso.

Alla stregua di quanto sopra, Le chiedo un riscontro, nonché conoscere i motivi dell'omesso inserimento dell'istanza di liquidazione delle mie competenze professionali di curatore del fallimento, anteriormente al Suo subentro.

Allego:

a)30-01-2004 RELAZIONE CTU GIORDANO;

b)20-01-2006 RICUSAZIONE DOTT.SSA FEDERICA COLUCCI;

c)19-04-2007 RELAZIONE DEL CURATORE AVV. FRANCESCO ANTONIO PINTO A S.E. PRESIDENTE DELLA CORTE D'APPELLO DI CATANZARO (dell'epoca);

d)02-04-2004 DENUNCIA DELL'AVV. SERAFINO TRENTO NEI CONFRONTI DELL'AVV. FRANCESCO ANTONIO PINTO.

Ringrazio per la collaborazione.

Corigliano Rossano, 06-12-2022.

Rspettosi ossequi

Avvocato Francesco Antonio Pinto,

nella qualità di curatore del fallimento l'Edil Arp (all'epoca dei fatti), nella qualità di Giudice di Pace Coordinatore di Montalto Uffugo (all'epoca dei fatti), contemporaneamente nella qualità di Giudice di Pace Coordinatore Reggente dell'Ufficio del Giudice di Pace di San Marco Argentano (all'epoca dei fatti), contemporaneamente nella qualità di Giudice di Pace Supplente dell'Ufficio del Giudice di Pace di Acri (all'epoca dei fatti), nella qualità di Giudice di Pace di Roma (all'epoca dei fatti).

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Al momento non aggiungo altro perché ho paura.

E la paura corre sul filo della giustizia.